Enasarco: il Tribunale di Roma conferma l'invalidità del C.d.A. guidato da Antonello Marzolla
Venerdì 23 Luglio 2021

Enasarco: il Tribunale di Roma conferma l'invalidità del C.d.A. guidato da Antonello Marzolla

Le gravi difficoltà che sta vivendo l'Enasarco merita che tutti i suoi iscritti (case mandanti, agenti di commercio, consulenti finanziari, agenti in attività finanziaria) siano informati sulle ultime vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo l'attuale governance della Fondazione Enasarco.

Come si ricorderà, il Consiglio di amministrazione della Fondazione aveva visto la luce tra le polemiche a seguito della illegittima decisione della Commissione Elettorale del 28.12.2020 (caratterizzata dall'esclusione del voto di un delegato dell'assemblea dell'Ente di espressione della lista Fare Presto di Confesercenti) che aveva consentito alla coalizione guidata da Confcommercio e Confindustria di assumere la maggioranza dei seggi in seno al CdA della Fondazione e la nomina a presidente di Antonello Marzolla.

A seguito delle iniziative giudiziarie intraprese dalla coalizione Fare Presto (Confesercenti, Fiarc, Anasf e Federagenti) insieme ad Assopam e Artenasarco, lo scorso 22 aprile il Tribunale di Roma aveva accertato l'illegittimità dei motivi che avevano condotto la Commissione Elettorale della Fondazione ad escludere dal voto un delegato della lista Fare Presto Confesercenti così impedendogli la partecipazione alla scelta dei componenti il nuovo Consiglio di Amministrazione.

Ciò nonostante, i vertici dell'Ente si sono radicalmente rifiutati di dare attuazione al provvedimento e, dunque, di considerare la validità del voto del delegato escluso. Anzi, per il tramite del proprio Presidente, la Fondazione ha messo in atto una strenua resistenza per ribaltare l'esito del giudizio, dando impulso, tra le altre cose, al reclamo avverso la suddetta ordinanza del Tribunale di Roma.

A nulla è valso l'intervento dei Ministeri Vigilanti che, dopo essere stati informati degli esiti della vicenda giudiziaria, non solo hanno rilevato l'illegittimità della costituzione dell'organo amministrativo, ma sono stati anche costretti a invitare il CdA - che nel frattempo, sempre su impulso del Presidente, si era riunito ed ha financo assunto decisioni fondamentali per la vita dell'Ente - affinché adottasse un comportamento ispirato alla necessaria prudenza.

Lo scorso 22 giugno il Tribunale di Roma ha respinto il reclamo proposto dalla Fondazione, confermando integralmente la decisione assunta in data 22.04.2021 ordinando in particolare di provvedere al "ripristino dello statutus quo ante" e, dunque, di procedere alla nuova proclamazione dei voti sulla base dei legittimi risultati elettorali attestati nel verbale dell'Assemblea dei delegati del 23 dicembre 2020.

In ottemperanza alla decisione del Tribunale del 22.06.2021, si è riunita nuovamente lo scorso 6 luglio la Commissione Elettorale proclamando i risultati elettorali e tenendo conto del voto del delegato che era stato originariamente escluso. Nel corso della medesima riunione è stato proclamato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione che, ad oggi, conta 12 componenti, 6 per ciascuna coalizione, dato che, lo si ricorderà, i tre seggi residui non potevano essere assegnati, non essendo prevista nello statuto e nel regolamento elettorale alcuna norma applicabile nel caso verificatosi dove, per parte mandanti, quattro liste avevano ottenuto una parità di resti. Potranno essere eventualmente i Ministeri Vigilanti ad indicare, nel rispetto delle Ordinanze del Tribunale, i criteri da applicare ai fini dell'assegnazione dei tre seggi residui, ferma restando la legittimità di una composizione a 12 del nuovo consiglio di amministrazione proclamato. Allo stato, i "giochetti" continuano e non è stata ancora convocata la prima seduta del nuovo Consiglio di Amministrazione nonostante sarebbe dovuta avvenire nel termine di sette giorni dalla proclamazione.

Il dato più preoccupante è che per questi giochetti di difesa ad oltranza di "poltrone" non legittime, la Fondazione è completamente assente nello svolgere il proprio ruolo a sostegno dei propri iscritti, paralizzata nelle sue funzioni ed impossibilitata a deliberare qualsiasi provvedimento. Tutte le delibere del CdA e le determine presidenziali approvate in questo periodo sono illegittime e compromettono decisamente la vita dell'Ente.

Ricordiamoci che stiamo attraversando una grave crisi sia sanitaria che economica e che molti colleghi hanno visto sfumare (sono circa 18.000) contratti e provvigioni mentre da parte delle Istituzioni sono arrivati pochi e insufficienti aiuti.

In questa nostra prima newsletter, per carità di patria, rinviamo le informazioni relative alla gestione immobiliare e mobiliare dell'Ente che saranno invece esaurientemente trattate nella nostra prossima comunicazione.


Venerdì 23 Luglio 2021

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